La Sindrome dell'Imperatore

Quando le prevaricazioni arrivano dai figli...



sindrome imperatore
La sindrome del bambino imperatore si riferisce ad una particolare condizione familiare nella quale il bambino “abusa” dei propri genitori, attraverso differenti forme di controllo quali urla, insulti, umiliazioni ed aggressioni anche fisiche.
I dati rispetto a questo fenomeno sono allarmanti ed in costante crescita e rappresentano una condizione che trova le sue radici nell’infanzia e, se non affrontata nella maniera idonea, rischia di degenerare in comportamenti aggressivi nell’età adulta.
La società dei consumi e l’assenza di regole e limiti favoriscono lo sviluppo di questa condizione ma tra le cause sembrano esserci anche fattori genetici.
Genitori troppo permissivi, disinteressati ai propri figli oppure iperprotettivi favoriscono l’emergere della sindrome del figlio imperatore attraverso il loro atteggiamento caratterizzato dal piegarsi alle richieste dei figli e ad ogni loro capriccio pur di renderli felici e soprattutto evitare qualsiasi forma di conflitto.
Come accorgersi se nostro figlio sta diventando l’"imperatore della famiglia"?
Esistono alcuni campanelli d’allarme: il bambino mostra una completa mancanza di empatia o senso di colpa ed una bassa tolleranza alla frustrazione ed al fallimento, il suo comportamento è caratterizzato da aggressività anche fisica specialmente nei confronti della madre, non vi è capacità di imparare dai propri errori e dalle conseguenze degli stessi.
Inoltre la personalità del “bambino imperatore” è egocentrica (tutto ruota intorno a lui ed ai suoi capricci), prepotente e incurante di qualsiasi tipo di autorità genitoriale.
In generale, per prevenire la sindrome del bambino imperatore è necessario:
• Stabilire regole e limiti conformi all'età ed alla maturità del bambino.
• La creazione di un modello educativo condiviso tra tutte le persone che di solito si prendono cura del bambino (padre, madre, nonni, operatori sanitari, ecc.).
• I genitori dovrebbero mostrare interesse verso il proprio figlio, dedicandogli momenti di qualità e, allo stesso tempo, cercare di evitare atteggiamenti eccessivamente protettivi.
• Contribuire a migliorare la loro autostima per aiutarli ad affrontare i problemi in modo positivo.