Matrimoni: quali sono Felici?

Cosa rende un matrimonio duraturo nel tempo?



matrimonio felice
Secondo i sociologi solo una ristretta parte dei matrimoni felici e di successo corrisponde alle attese dei romanzi a lieto fine tipo”… e vissero felici e contenti”.
Tali matrimoni (stimati intorno al 10%) vengono ampliamente superati dal numero di quelli che gli esperti hanno suddiviso in 3 categorie più o meno autochiarificatrici.
Il matrimonio conflittuale è caratterizzato da continue liti e discussioni e non è affatto certo che sbocchi in un divorzio, dato che molte coppie trovano molto stimolante l’atmosfera di dramma e scontro perenni.
Il matrimonio devitalizzato all’interno del quale la coppia sembra annoiata o indifferente verso il partner ma che nondimeno considera buono il matrimonio e continua a stare insieme.
Infine il matrimonio affine-passivo all’interno del quale le responsabilità sono divise equamente ed in modo civile e la vita è comoda, senza che nessuno dei partner sembri legato molto all’altro.
Riguardo al 10% dei matrimoni descritti all’inizio dell’articolo possiamo dividerli in 2 tipologie: matrimoni vitali (nei quali entrambi i coniugi sono coinvolti nella vita dell’altro sotto tutti gli aspetti) e matrimoni totali (nei quali i partner sono talmente coinvolti l’uno con l’altro che il mondo esterno quasi non esiste).
Una formula magica per creare e saldare rapporti felici e durevoli ancora non è stata scoperta, ma tra tutte le varie qualità che possiamo estrapolare da un rapporto emozionale di successo, la più importante sembra essere la comunicazione.
E comunicazione significa che entrambi i partner stanno abbastanza bene, e sono abbastanza sicuri di venir ascoltati con simpatia, quando parlano di sé stessi, cercando di trovare una mediazione comunicativa in quanto una recente ricerca mostra che un partner che parla troppo, o troppo spesso può essere la causa di problemi come uno che non parla affatto.
Quali sono le effettive minacce alla comunicazione?
Separazione fisica, il non desiderio di parlare di sé stessi, una incapacità di interpretare i bisogni del partner o essere su una diversa “lunghezza d’onda” ed infine avere culture diverse.
Per essere felici non è necessario che si considerino importanti le stesse cose; quello che conta è la capacità di fare dei compromessi e mostrare di rispettare quello che ha valore per il coniuge.
 
(Fonte: Coppia è bello: Guida al vivere insieme , H.J.Eysenck)