Come Litigare in Coppia (Prima Parte)

Le regole del litigio costruttivo in coppia (1)



litigare in coppia
Il litigio è una vostra scelta che ha lo scopo di avvicinarvi. Il trucco sta nell’imparare che potete essere intensamente coinvolti da un punto di vista emotivo senza essere distruttivi.
Potete essere arrabbiati eppure mantenere la padronanza di voi stessi. E se vi accorgerete che “state perdendo le staffe”, allora scusatevi, cambiate stanza e calmatevi.
Prendendovi una pausa farete ancora in tempo a padroneggiare tali sentimenti e poi potete riprendere la discussione e andare avanti. Vi accorgerete che l’esperienza di perdere il controllo, che di fatto è provocata dalla paura, diminuisce man mano che imparerete a dominare tale intensità di sentimento in modo chiaro e fondato.
Scoprirete che in questo modo le cose in effetti si risolvono e che venite ascoltati, ma anche che incominciate ad ascoltare nuove cose su di voi. Saprete che il litigio si è concluso con successo nel momento in cui entrambi vi sentirete più a vostro agio e vi sarete chiariti.
Mantenere l’equilibrio
Ricordatevi perché e su cosa state litigando. Non divagate su altri argomenti (l’anno scorso…, tua madre…, tutta la tua famiglia…).
Mai essere offensivi
Non ricorrete agli insulti. (Ogni volta che usate un termine o una definizione spregiativi nei confronti di un’altra persona, automaticamente la autorizzate a mettersi sul vostro stesso piano.
Limitatevi a un:” Io mi sento…quando tu…”. Gridate, discutete, criticate dettagliatamente, ma non insultate. Quando i miei pazienti mi dicono: “Ma io non ci riesco, mi viene spontaneo”, la mia risposta è: “Non è vero. La bocca è sua ed è lei che controlla ciò che ne esce”.
Siate legati all’immediato nell’esprimere le vostre emozioni
Limitate tutte le vostre affermazioni relative ai sentimenti al momento presente: ”In questo momento ti odio!”, ”Non ti credo, adesso”. Ricordate come fanno i bambini quando litigano? Fanno queste affermazioni incredibilmente assolute, perentorie ed un istante dopotutto è dimenticato. E’ come un temporale d’estate. I bambini conoscono il segreto: ciò che lasciate venire fuori, passa presto.
Date il segnale di Time Out
A volte il litigio diventa troppo (spossante, pauroso, soverchiante) oppure accade solo in un brutto momento. Stabilite in precedenza un segnale che ognuno dei due può dare e che impone automaticamente lo stop. (Una coppia di mia conoscenza utilizza il “cappello stop”, un cappello appeso sempre all’ingresso e che ognuno può andare a prendere ed indossarlo).
Sospendere il litigio può portare a risultati interessanti: si resta in sospeso, è vero, ma nello stesso tempo si sbroglia tra sé e sé la propria “matassa” di emozioni e si stabilisce quali problemi necessitano veramente di essere risolti. Si riprenderà la discussione in seguito, se necessario, ma le cose saranno leggermente cambiate.
Spesso, se si è onesti, ci si accorgerà di aver perso l’ardore dell’odio e della rabbia (durante il giorno, al lavoro) ma di dover fare degli sforzi per riaccenderli una volta tornati a casa, come se si sentisse di non poterne fare a meno tanto facilmente. Le sensazioni sono volubili e inconsistenti, perciò non tentate di tenerle pronte all’uso.
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